Diritti d’autore, copyright, licenze, Siae, Creative Commons
Inizialmente come disc jockey e produttore, successivamente come sound designer e consulente di musica, sono obbligato a informarmi costantemente sui diritti d’autore.
Le leggi da rispettare sono molteplici e cambiano velocemente. Quasi mai di pari passo con la tecnologia.
Ci sono occasioni, esigenze, momenti in cui si presenta la necessità di conoscere le leggi. E quando questo bisogno non può essere soddisfatto si trasforma in frustrazione.
Se abbiamo a che fare con esibizioni, produzioni, edizioni, se scriviamo articoli, testi, canzoni, per diletto o per lavoro, è molto utile leggerlo. E rileggerlo ancora.
Le regolamentazioni in materia faticano a stare al passo coi tempi e diventano presto obsolete
Rispetto a dieci anni fa molte cose sono cambiate nella musica, nella diffusione della medesima, nelle esibizioni dal vivo. Ho sempre faticato molto a captare subito le “nuove regole” e le nuove interpretazioni. Spesso vengono emesse in ritardo, quando arrivano sono difficilmente reperibili e quando lo diventano risultano espresse in forma sibillina.
Quando ho iniziato a leggere sui blog i contenuti di Simone Aliprandi, ho subito pensato all’estrema utilità degli argomenti trattati. Affascinato anche dalla forma estremamente semplice con la quale vengono spiegati.
Molte delle 100 risposte presenti nel libro le ho piacevolmente imparate
Lo sapevate che copyright e diritti di autore non sono la stessa cosa? Sapevate che i copyright seguono la rivoluzione industriale dei paesi anglosassoni mentre i diritti d’autore derivano dalla rivoluzione francese? E che fra le due definizioni cambiano anche i diritti morali?
Sapevate che i bollini Siae, quelli piccoli argentati incollati su libri e cd per intenderci, non hanno niente a che vedere con i diritti d’autore?
I bollini argentati sono una garanzia che ciò che si acquista è un prodotto originale e non una copia contraffatta.
Gran parte delle risposte sulle Creative Commons sono una novità. Come sono nate, le applicazioni, le licenze di utilizzo. Le Creative Commons sono uno strumento importante, potente, di moderna concezione. Sono adatte a tutti coloro che maneggiano contenuti d’ ingegno. Sono gratuite e facilmente utilizzabili, geniali.
Interessante anche la parte relativa alle band
Come tutelare ogni singolo membro, come registrare i brani, come comportarsi per regolamentare le esibizioni? E se la band esegue brani che non fanno parte del repertorio gestito dalla Siae? E se qualcuno all’interno della band viene meno alla parola di gruppo e vuole appropriarsi della musica e del nome? Un marchio è tutelato nello stesso modo di una canzone?
Di recente stavo cercando di capire come ci comportiamo di fronte ad una cover, se possiamo inciderla su un cd e soprattutto se possiamo rivenderla. Il libro lo spiega.
Se non rispettiamo le regole perché siamo ignoranti come possiamo ottenere e difendere i propri diritti ?
Nel mio settore troppo spesso regna sovrana la superficialità e questo è un male che penalizza un po’ tutti. Mai si è vista una categoria “ignorante” emergere e far valere i propri diritti.
La legge non ammette l’ignoranza. Ultimamente la tollero poco anche io e questo è un buon libro per esserlo un po’ meno, ignoranti.
Il libro è diviso in argomenti specifici: Diritti d’autore, Siae, tutela del marchio e Creative Commons, quattro argomenti suddivisi in livelli. Le risposte sono esaurienti, oltre 100 e ben spiegate. È uno di quei libri che si dovrebbero imparare a memoria.
recensione di Marco Solforetti
tratta da: http://be-creative.lifestylecommunity.it/numero-6/
http://aliprandi.blogspot.it/2014/07/100-domande-recensione-pillole-diritto.html