Ogni Gran Premio ha la propria storia, la propria anima. Lo si vive in modo differente…come ogni festival.
Montreal ci aveva abituati ad una movida serale ricca di eventi e di persone pronte a divertirsi. In Austria non è così. Siamo a Oberwoltz, un borgo vicino (si fa per dire) a Spielberg, località del circuito. L’accoglienza austriaca non è in grado di ospitare il flusso di persone che orbitano intorno alla F1. Ogni team ha il proprio organico, più la stampa, più gli esterni. Così siamo tutti sparsi, distribuiti fra paesini e borgate limitrofe al Ring della Red Bull. Le onnipresenti mucche ci guardano stranite quando passiamo la mattina presto.
La musica è la grande assente.
Regna un gran silenzio a Oberwoltz. Si può uscire dall’hotel e passeggiare, regalandoci aria buona e un po’ di sano silenzio. Ascoltare il silenzio mi mancava da un po’.
Vibra Fest è nell’aria, non si parla d’altro.
L’unica musica che fa vibrare le nostre orecchie è in cucina. Il buon gusto non manca ed il mood varia a seconda dell’umore e delle ricette dello Chef.
Tanfani (lo smilzo), Toncelli (lo scaltro) e Solforetti (lo svelto) alternano momenti di silenzio da panic room a momenti di musica da club house, jazz note e lounge cafè.
E’ facile perdersi nei viaggi di fantasia, ascoltare i vari “io farei, io avrei fatto… come potrebbe essere, cosa potrebbe diventare”. Tutti siamo concordi:
Vibra Fest è un evento che fa già parlare di sé; creerà un precedente unico, perché fino ad ora non è mai stato fatto niente di simile.
La comunicazione è forte.
Ogni giorno si legge di Vibra Fest. Sui giornali, in rete, al di fuori dei caselli dell’autostrada.
Ogni giorno si sente di Vibra Fest. Alla radio, su Soundcloud.
Ogni giorno si parla di Vibra Fest. Per le strade, fra amici, fra addetti ai lavori, nei club.
Niente di simile è mai stato fatto.
Festival di musica, rassegne d’arte, appuntamenti teatrali e dello spettacolo. Corpi di ballo e danza contemporanea. Sono eventi importanti che ci vengono periodicamente proposti. Il concetto di VibraFest è differente.
Mai è stato proposto un evento che desse la possibilità ai giovani di andare oltre “le serate in discoteca”. Un’occasione per ascoltare musica contemplando altre espressioni artistiche, magari trovando un interesse nuovo, vitale.
Che desse la possibilità ai padri di trasmettere emozioni ai figli in un modo differente. Di aiutarli e far capire loro che le passioni vanno ricercate con cura e che sono la linfa vitale della nostra esistenza.
Che desse la possibilità alle coppie di perdersi fra i numerosi spazi, fra le tante visioni, per poi ritrovarsi a raccontarle, comunicandosi le varie esperienze emotive, con un dialogo nuovo, diverso.
Perché noi che abbiamo in mente il concetto di Vibra vogliamo renderlo ancora più chiaro.
Senza le passioni e le emozioni saremmo automi programmati per lavorare e procreare.
Vibra Fest è una possibilità chiara, vera, reale di regalare un’emozione. A noi stessi e agli altri…perché Vibra si vede, si sente, si Vibra.
Marco Solforetti