Adrian North è uno dei miei ricercatori preferiti. Nei suoi esperimenti mette ingegno e praticità. Non è facile studiare l’influenza della musica sul vino. Nel 1993 intraprese uno studio in una cantina, rilevando le differenze d’acquisto di alcuni clienti quando veniva diffusa musica classica o una top 40. Nel 1997 invece studiò il comportamento di alcuni clienti di un supermercato. Sempre associando l’acquisto di vino con la diffusione di musica cercò di capire se la nazionalità della musica influenzasse in qualche modo la nazionalità del vino.
Il suo ultimo esperimento è quello che studia il processo cognitivo innescato dalla musica di sottofondo sulla percezione del gusto del vino. Nello specifico North si chiede: la musica può influenzare la percezione che abbiamo del gusto del vino? Può influenzare ciò che realmente la gente percepisce attraverso i sensi?
Il professore, forte dei suoi studi all’università di Edimburgo, ha dimostrato che non solo esiste questa possibilità, ma che può anche essere rilevante. Il ricercatore ha sottoposto 250 uomini e donne a votare il gusto di un vino rosso o bianco. Alcuni bevevano il vino in silenzio, mentre altri ascoltavano uno di quattro tipi di musica. Nonostante lo stesso vino, rosso o bianco, rimanesse uguale per tutti, la descrizione del gusto variava in forte correlazione con il tipo di musica.
Lo studio è stato condotto utilizzando 4 pezzi scelti di musica abbinati a 4 percezioni ricercate. Ad un campione formato da 250 adulti è stato offerto un bicchiere di vino in cambio di rispondere al questionario. Dopo aver pulito il proprio palato con dell’acqua i partecipanti hanno avuto 125 ml di vino rosso cabernet sauvignon o bianco chardonnay e messi in una delle 5 stanze per berlo. Essi sono stati invitati a bere entro 5 minuti senza conversare con le altre persone presenti nella stanza. In ognuna delle 5 stanze, 4 con la musica ed una senza, 25 persone miste hanno assaggiato ogni tipo di vino in abbinamento con ogni tipo di musica.
Finito il vino i partecipanti sono stati invitati a votare sul gusto dando un punteggio da zero a 10 per ciascuna delle 4 dimensioni studiate. Ai partecipanti è stato chiesto anche di valutare quanto gli fosse piaciuto il vino da una scala da 0 a 10 ed il gradimento della musica sulla stessa scala. Il punteggio 0 indicava il valore “il vino sicuramente non ha questa caratteristica, il punteggio 10 “il vino ha sicuramente questa caratteristica”.
Queste le caratteristiche studiate:
- potente e pesante
- sottile e raffinato
- brioso e rinfrescante
- pastoso e morbido
Per ciascuna delle 4 percezioni il punteggio del vino senza musica è stato comparato con il punteggio con i 4 tipi di musica.
Se prendiamo la media di queste percentuali, ( vino rosso e vino bianco), lo studio dimostra che la percezione del gusto del vino si muove nella direzione del mood espresso dalla musica del 37.25%; più precisamente la percentuale media del vino bianco era del 32.25% e del vino rosso del 42.25%. Il che significa che l’effetto è stato più forte sul gusto del vino rosso che su quello del vino bianco.
Dopo questi risultati, A.North si è chiesto perché l’effetto sul vino rosso risultasse maggiore che sul bianco.
Molti enologi sostengono che il vino rosso contenga una maggiore complessità di sapore rispetto al vino bianco, e questa maggiore complessità porterebbe ad una maggiore incertezza nella mente dei consumatori. Sappiamo che gli effetti di innesco di musica sono più comuni quando si chiede alle persone di giudicare qualcosa di cui sanno o poco o che trovano difficile giudicare. Ciò significa che erano più incerti quando dovevano giudicare il vino rosso e sarebbero stati più inclini all’influenza della musica.
I diversi tipi di musica e la condizione di non musica non hanno invece avuto effetti sui risultati di gradimento. In poche parole la musica ha influenzato il gusto del vino ma non ha portato le persone a considerarlo più buono, facendo assumere al vino un gusto differente ma non un sapore migliore.
Non vi erano inoltre significative differenze fra risposte di maschio e femmina.
In conclusione, lo studio ci dimostra che il gusto specifico del vino è stato influenzato in modo coerente con lo stato d’animo evocato. Se in sottofondo la musica era potente e pesante, allora il vino è stato percepito come tale, e in modo superiore rispetto a quando la stessa non era diffusa.
Alla fine dell’esperimento, il professor North ha dichiarato:
“E ‘ampiamente riconosciuto all’interno della comunità scientifica che la musica influenza il comportamento. Tuttavia, questa è la prima volta che è stato scientificamente provato che la musica può influenzare il gusto del vino, la percezione e cambiare il modo di degustarlo“.
Marco Solforetti
fonti:
Heriot Watt University
British Journal of Psychology
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