cena bianca parigi

Per quasi un mese ho evitato i notiziari televisivi

A pranzo, a cena. Non ne sentivo il bisogno. Non sentivo la mancanza di ascoltare le solite notizie. Politica, cronaca nera, il caldo afoso di luglio. Quel fenomeno che ogni anno interessa luminari e scienziati di tutto il mondo. E’ arrivato il caldo, state attenti. Raramente c’è qualche servizio che desta interesse.

Non ero a conoscenza della “cena bianca“. Come tutte le rarità si fatica a trovarle

Il 16 di luglio, una “marea di persone ” ha dipinto di bianco il centro di Bari. Tavolate di dieci metri abbellite con tovaglie di stoffa, piatti in ceramica e vetro, palloncini e vestiti dai più semplici ai più ricercati.  A Bari questo evento nasce nel 2013. Il 1° anno si contavano 1800 persone, il 2° 5000, quest’anno 10000. Un successo strepitoso. Qualcuno già lo conosceva?

Come nasce questo evento ?

Inizio a ricercare su google le tre keywords: cena bianca Italia. Intanto scopro che esistono due eventi simili: la “cena bianca” e la “cena in bianco“.
Sul sito ufficiale della cena in bianco si legge :

La partecipazione è gratuita ed è aperta a tutti, grandi e piccini!
Ognuno porta tutto da casa e fa da sé. Prendi con te il tuo tavolo e le sedie, tovaglia, piatti e bicchieri, posate e vivande, borsa frigo e cestini, avvisa e coinvolgi amici e famigliari, guarda date e luoghi, organizzati e raggiungi “a tavola” tanti amici in luoghi meravigliosi del nostro paese.

Le città raggiunte sono tantissime

Torino, Milano, Venezia, Napoli, Firenze, Pisa,  Riccione, Viareggio…oltre 50 città sparse su tutto il territorio.

Antonella Bentivoglio d’Afflitto, direttore creativo di The Kitchen of Fashion  se ne appropria l’idea, facendo nascere l’evento “La Cena in Bianco Unconventional Dinner” a Torino nel 2012:

…volevo creare qualcosa in città che fosse “per la città”, che fosse dinamico nei modi , moderno nella comunicazione, tradizionale nel concept, che portasse in sé la tradizione di una grande città…ho pensato ai balli in bianco del ‘500, alle feste in spiaggia anni ’60, agli aperitivi in white anni ‘90, agli eventi glamour in bianco in giro per il mondo…

cena bianca

Un caso a parte sono “cena una volta” che si svolge unicamente a Roma per salutare l’inizio dell’estate e “la camera chiara” a Milano che quest’anno ha festeggiato la decima edizione. Esiste dal 2005 per merito dell’associazione cenaconme.

Scopro anche che a Firenze esiste dal 2010. Due anni prima dell’evento di Torino. Perché non lo sapevo? Io che a Firenze ci vivo non ne avevo mai sentito parlare. Chiedo in giro. Nessuno la conosce. Mi chiedo il perché. Firenze è una città chiusa, per pochi e non per tutti. Infatti sono solo 500 le persone invitate che si ritrovano ogni anno per cenare e stare insieme.

Cena in bianco

La Bentivoglio non ha inventato niente

Continuo a ricercare e scopro che in realtà, il format originale è quello canonico della Diner en Blanc parigina, che nasceva ben 25 anni fa, nel 1990, da un gruppo di amici bohemien ed è oggi uno dei flash mob con maggiore utenza mondiale. E’ pazzesco: Montreal, New York, Sidney, Buenos Sires, Singapore, Stoccolma, Mexico City, Mosca Miami,Haiti, New Orleans, Texas, Los Angeles, Costa Rica…40 città del mondo e 16 città degli Stati Uniti.

E la musica?

Ricerco quali sono state le scelte musicali delle varie città, ma non se ne riesce a trovare alcuna traccia. Sembra che durante questi eventi regni il silenzio. Inizio a pensare alla musica “giusta” per un evento del genere. Penso a che cosa si potrebbe fare per rendere un momento così suggestivo ancora più unico.

Quali suoni sono da amplificare durante il flash mob? Meglio la musica classica o il jazz? Un’orchestra dal vivo oppure una selezione scelta diffusa equamente fra i tavoli?

Proprio perché è etichettato come un flash mob, mi vengono in mente interventi improvvisati. Che sorprendano.
Musicisti che girano intorno ai tavoli. Tanti musicisti che si avvicinano e si allontanano, lasciando ogni volta note magiche diffondersi nell’aria.
Ballerini bianchi come cigni che volteggiano leggiadramente, lasciando stupore e un tocco di allegria.
Voci. Voci bianche, voci calde…voci che cantano canzoni e che recitano poesie.
Un quadro suggestivo, dove i colori vengono amplificati dal potere dei suoni…e dalle emozioni che ci dà la musica.

A volte guardare il tg fa venire rabbia, altre fa venire strane idee…per fortuna.

Marco Solforetti

 

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